Il green come stile di vita
Gli italiani stanno dimostrando un interesse molto maggiore rispetto al passato per le tematiche ambientali, impegnandosi per intraprendere uno stile di vita più “green” e dunque più rispettoso per il Pianeta. A confermarlo è l’Osservatorio nazionale sullo stile di vita sostenibile condotto su un campione di 800 persone maggiorenni: sono ben 36 milioni gli italiani che riguardo al tema sostenibilità affermano di sentirsi coinvolti in prima persona (+15 milioni rispetto al 2015), con la Generazione Z che si dimostra nettamente più attiva delle precedenti.
Italiani più sostenibili dopo il lockdown
La consapevolezza dell’impatto dello stile di vita quotidiano del singolo individuo sembra essere stata modificata pesantemente negli ultimi mesi, durante i quali gli italiani hanno trascorso la maggior parte del tempo in casa. Prendendo in considerazione i dati registrati da Google Trends, infatti, negli ultimi tre mesi la ricerca “come vivere uno stile di vita sostenibile” ha segnato una variazione pari al +4.550%, che conferma il forte interesse dei cittadini tricolori verso un modo di vivere che sia veramente rispettoso dell’ambiente.
Cosa fare per essere più “green”? Alcuni suggerimenti utili
Il team di Ustep sposa in pieno lo stile di vita green e ha scritto alcuni consigli utili per la propria community.
Per condurre uno stile di vita più sostenibile e rispettoso dell’ambiente basta fare attenzione ad alcuni aspetti e correggere dei comportamenti scorretti quotidiani che, sebbene possano sembrare trascurabili, hanno un certo peso a livello globale.
Un modo per limitare la propria “impronta” consiste nell’ottimizzare i consumi in casa e sfruttare magari delle fonti di energia rinnovabile.
Anche il carrello della spesa è un’ottima “arma” in questo senso: ogni volta in cui si decide di acquistare un alimento, un capo di abbigliamento o un prodotto cosmetico che rispetta dei requisiti specifici in fatto di sostenibilità si dà un contributo non indifferente alla questione ambientale. In quest’ottica, è bene scegliere dei cibi provenienti da aziende locali (meglio se a km 0) che utilizzano dei metodi di allevamento o di coltivazione sostenibili e certificate.
Riguardo all’abbigliamento, invece, va posta particolare attenzione ai tessuti con cui sono fatti (prediligendo fibre tessili naturali o riciclate a quelle sintetiche) e ai metodi di produzione dei vari capi, unitamente alle linee di condotta dal punto di vista etico.
Infine, via libera al riciclo e al riuso dei materiali, limitando dunque al massimo la quantità di rifiuti prodotta giorno per giorno.